L’evento con cena e menù dedicato di Settembre ha come tema il mosto.
Un tempo una serata come questa non sarebbe stata neppure pensata, perché chiunque vivesse in campagna o avesse qualche parente contadino (quasi tutti), conosceva il mosto e quasi certamente aveva partecipato almeno una volta alla sua preparazione.
Oggi tutti conoscono il vino, molti lo apprezzano e lo consumano abitualmente, vedendolo chi come una bevanda che sostituisce l’acqua durante i pasti, chi come un vero e proprio protagonista di pranzi e cene, da degustare con la giusta attenzione, esattamente come il cibo.
Comunque la si pensi, qualunque vino, da pasto o da degustazione, passa sempre per una fase in cui è “mosto” che oggi purtroppo può essere visto solo nelle cantine di produzione e sempre meno nelle case, anche dei contadini.
Infatti, nella quasi totalità le uve vengono conferite ai consorzi ed anche i produttori di uva lo acquistano già pronto nelle varie cantine sociali.
C’era un tempo in cui noi bambini, oltre mezzo secolo fa, potevamo vedere il mosto fuoriuscire dall’uva macinata in apposite macchine o addirittura calpestata (pigiata) nei tini.
Per i più piccoli era un divertimento poter schiacciare gli acini sotto i piedi, in dialetto si diceva “follare” e qualche rinomato produttore di vini ha questo suffisso nel proprio cognome.
Dalla pigiatura dell’uva fuoriesce una miscela di succi, bucce, graspe, acini, in pratica tutti i componenti dell’uva separati meccanicamente, ecco quello è il mosto.
Il liquido è molto dolce e per tale ragione molto amato dai più piccoli, che però dovevano essere tenuti a bada, per gli effetti collaterali, non sempre piacevoli.
Il mosto passava successivamente alla fase di fermentazione, che riempiva l’aria di fragranze uniche ed indimenticabili, qualcuno ricorderà la poesia San Martino di Carducci: Dal ribollir dei tini va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar.
Da questa prima fase, grazie alla maestria degli enologi si procede con la difficile e delicata produzione del vino, che alcuni ritengono consumabile già ai primi di novembre, ma non entriamo in questo aspetto, perché non è già più mosto.
Durante la serata mostreremo come si estrae il mosto dai grappoli d’uva.
Se hai già partecipato ai nostri eventi, non perderti questa prima volta del mosto, se invece è una novità non lasciartela sfuggire, perché come sempre i posti sono limitati.
Menù
Il menù prevede un primo ed un secondo, acqua e coperto compresi a 35 €, mentre antipasto e dolce potranno essere scelti in aggiunta. Sarà possibile ordinare primi e secondi piatto extra, cui prezzo è sotto indicato.
ANTIPASTI (10€)
- Crema di castagne, porcini e ceci
- Primo sale alla piastra, mostarda di fichi e cavolfiore all’agro
PRIMI (17€ per ordinarne un secondo)
- Risotto al Piave, mosto d’uva e polvere di olive nere
- Maccheroncini al ragù d’anatra, ginepro e salvia
SECONDI (23€ per ordinarne un secondo)
- Spiedino di quaglia e pancetta di maiale, zucca arrosta e salsa all’Nduja
- Bocconcini di faraona, scalogno, uva e rosmarino
DOLCI (8€)
- Cheesecake all’uva fragola
- Crostatina ai sugoli d’uva e gelato al fior di latte
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